L’opera di Simone Tosca, sita nel lungo Nigoglia della città di Omegna, sarà parte del progetto PAESAGGIO CONTEMPORANEO, promosso dall’Associazione Culturale Asilo Bianco in collaborazione con l’Associazione Culturale Mastronauta di Omegna, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, che intende promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio che si affaccia sulla sponda orientale del Lago d’Orta, partendo dalla consapevolezza di una forte predisposizione allo sviluppo di tematiche legate a visioni del contemporaneo, radicatisi a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso.

Il fil ruoge della contemporaneità viene utilizzato per la costruzione di una proposta di un nuovo itinerario di scoperta e ri-scoperta del territorio, collegandone i punti più significativi e valorizzandoli attraverso la creazione di un vero e proprio museo diffuso costituito da opere già presenti e completato con nuove installazioni di opere contemporanee permanenti in luoghi significativi del Cusio.
In questo modo verrà attualizzata non solo la percezione generale del territorio, ma anche quella specifica del sito (bene storico artistico o sito produttivo), nei pressi del quale verranno posizionate le nuove opere.
L'opera "V" di Tosca per CARS è inserita all'interno del percorso outdoor di arte contemporanea presente nella App "Cuore verde tra due Laghi" scaricabile gratuitamente per conoscere le ricchezze storico e paesaggistiche del nostro territorio.

"Il progetto per Omegna prevede un intervento contestuale di tipo “pubblico”.
Proprio la natura contestuale dell’opera è stata al centro della mia attenzione già negli attimi precedenti lo sviluppo del progetto, dove ho cercato di non pensare ad un’opera “in abstracto”, basata cioè su di una semplice composizione da inserire sulla facciata di un edificio. Ho voluto invece sviluppare un’idea di lavoro dove il mio intervento non solo andasse a modificare lo spazio urbano che lo contiene, ma ne venisse a suo modo modificato. Il mio operare artistico verte infatti proprio su questo rapporto conflittuale tra l’idea e la sua messa in opera, tra il pensiero, l’intenzione e la sua traduzione in forma e sulle discrepanze che inevitabilmente si creano tra questi elementi.
Il mio modo di lavorare è strettamente formale e pittorico, dove per pittura si intende il rapporto tra segno, colore e superficie, svincolato dal suo legame con la tecnica esecutiva (tela-pennello-colori). Il modo in cui le mie opere tentano di agire sull’osservatore sono le stesse della pittura classica, non si tratta di un’operazione concettuale o meta-linguistica, non necessitano di un legame stretto con il sistema dell’arte, al fine di un riconoscimento del valore dell’opera (condizione che uno dei padri dell’arte concettuale, ad esempio, Joseph Kosuth, ritiene determinante).
Lo spettro della mia ricerca è più ampio, riguarda l’estetica, sia nella sua accezione legata alla forma che come branca della filosofia; riconoscendo come spettatore potenziale -chiunque-, senza avanzare aspettative o dettare condizioni di tipo teorico e conoscitivo nei confronti dell’osservatore. Detta in parole povere: nonostante il testo che state leggendo in questo momento, il mio lavoro non necessita della lettura di una sola riga per essere fruito.
A differenza della pittura classica tuttavia non descrivo scene di accadimenti. Non utilizzo elementi simbolici o descrittivi, ma la forma pura, per cercare di trasmettere all’osservatore non racconti, ma sensazioni percettive. Produrre un oggetto estetico corrisponde infatti al 50% del ciclo completo della comunicazione visiva, il resto è compito di chi osserva, del pubblico. L’artista ha quindi un ruolo parziale nella creazione di quello che comunemente chiamiamo “arte”.
È perciò proprio questa funzione attiva del pubblico che rende contestuale il mio lavoro.
Un contesto non solo di tipo geografico ed urbanistico, ma soprattutto culturale e soggettivo.
Tornando all’aspetto legato al rapporto tra pensiero e forma, di cui sopra, in questa circostanza ho pensato ad una forma di tipo complesso (che venisse cioè -percepita- come complessa dall’osservatore). Una struttura geometrica rigorosa ed ineluttabile, la cui logica compositiva fosse auto-esplicante, come un cristallo. Ho voluto concentrarmi sulla purezza di quella forma, questa volta si, astrattamente, cercando di creare un modello ideale che fosse evidente sotto il profilo percettivo ed intelligibile nel suo puro ed ineluttabile rigore.
Una forma, tuttavia, non del tutto svincolata dalla realtà fattiva che la circonda e che dal punto di vista cromatico cerca di legarsi ai colori intorno ad essa, idealmente a quelli dei torrente Nigoglia, quasi a volere scherzare nel ricercare un rapporto dicotomico con esso. Consonante per colori, completamente dissonante per segno e materia.
Un’opera vincolata e suscettibile anche delle variazioni imposte dalla superficie su cui è dipinta, attraverso l’utilizzo di colore semitrasparente, che lascia affiorare i segni preesistenti sulla facciata dell’edificio e ne varia il tono cromatico finale e la tessitura complessiva. Ed ancora, sensibile alle variazioni luminose, la lucidità della vernice finale raccoglie i riflessi del torrente, del cielo e di tutto quello che è nelle vicinanze.
Territorio, materia ed ambiente entrano così, di fatto, all’interno dell’opera.
Questa forma-universalmente-pura viene quindi a confrontarsi con la realtà fattuale del contesto, stavolta fisico, non teorico, della superficie: il muro, l’edificio, i buchi delle finestre, i tubi del gas, i davanzali sporgenti, i tubi di scolo delle grondaie. E poi ancora (nel tempo) la pioggia, il sole, l’umidità, il gelo, il caldo. Ed infine gli agenti chimici presenti nelle pareti, l’azione degli animali ed altri fattori esterni. Da qui la chiusura del ciclo teoria-realtà: quello che rimane è il miglior risultato ottenibile."

Simone Tosca
Nato a Cortemaggiore (PC) nel 1974.
Vive e lavora tra Oslo e Milano

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La pubblicazione fotografica di Giorgio Gnemmi edita nel 2015 ritrae con vista aerea anche lo scorcio del lungo Nigoglia di Omegna con ben inserita e visibile l'opera di Simone Tosca.