“ALCUNI PAESAGGI”

progetto LANDINA - Esperienze di Pittura En Plein Air a cura di Lorenza Boisi

Artisti partecipanti: Paola Alborghetti, Paola Angelini, Pierluigi Antonucci, Lorenza Boisi, Jacopo Casadei, Juan Carlos Ceci, Manuele Cerutti, Valentina D'Amaro, Lorenzo Di Lucido, Gianluca Di Pasquale, Giovanni Frangi, Eckhard Fuchs, Daniele Giunta, Pesce Khete, Tiziano Martini, Angelo Mosca, Vincenzo Simone, Kristian Sturi, Enrico Tealdi, Michele Tocca.

INAUGURAZIONE 05.10.14
h. 17:00
VILLA GIULIA
Corso Zanitello 8, Verbania Pallanza
fino al 9 Novembre - ingresso libero
9:30-13:00, 15:30-19:00 chiuso Lunedì

Landina.
Camminare nel bosco è percorrere una via incerta. Eppure battuta. Io con altri ed Altri con me.
Camminiamo facendoci strada, sempre attenti a tracciare il segno della direzione, affidandoci ai sensi, d’un tratto acutizzati, riportati ad una natura dell’esperienza quasi arcaica. Vivi, come dolorosi.
Per ognuno è diverso. È uguale.
Ogni naturalista/artista si imbatte in stimoli quasi imprecisati, pur estremamente peculiari. Noti nel non esserlo. Famigliari nell’estraneità.
Le informazioni arrivano per vie improprie a mezzo dell’ipersinestesi. C’è troppa luce, c’è troppa ombra, c’è troppo vento, c’è troppa afa, c’è troppo blu, troppo verde, troppo di tutto. E c’è anche la tela. Che riluce diversa. Abbagliante, estranea ed intimidatoria. E poi c’è Dio o dio. C’è anche se non ci credi, anche se non esiste. C’è ed è dappertutto. Sopra, sotto, dentro e fuori. Anche dietro di te. Un dio panteistico e vegetativo, che è egli medesimo esperienza del creato nel suo essere, in trascendenza ed immanenza.
Stai in un bosco. Così, accovacciato su un masso erratico. Il peso non si rilascia. Resta una tensione che è litigio tra la carne, le ossa, la pelle, il granito. Resti così per ore. Come mai avresti creduto ti sarebbe stato possibile.
Ritorni indietro ad una versione di te che hai dimenticato. Che forse… non hai conosciuto.
Basta stare fermi in un bosco per più di due ore, solitari, senza orologio, senza cellulare… per ritornare selvatici.
Il tempo passa e, se dapprima te lo chiederesti ogni minuto:
Che ore sono? Dove sono tutti gli altri? Cosa ci faccio qui? Ho fame?
Minuto dopo minuto, diventi parte di un tutto. Bosco di un bosco. E tutte le categorie artificiali diventano dapprima risibili, poi insulse, infine sconosciute. Resta la fame. Quando arriverà per davvero, improvvisa, allora ti ricorderai: Io sono, io faccio, io dico. Ho fame.
Questo è Landina. Non solo pittura, soprattutto fusione con il tutto, esperienza del Paesaggio, esperienza del sé in altra forma.
Mettiamoci la Pittura nell’esperienza del Paesaggio, esperienza Romantica della Natura. Esperienza che non è transito, non è modalità ragionata.
Uno “stare” meditativo, concentrato, che da mentale, storicizzato e cosciente diventa magnetismo e fusione animale. Regressione.
E poi dopo- arriveranno le parole per dirlo. Molto tempo dopo. Quando tornati a casa ci si senta cambiati. Quando nello studio, per alcuni, la tela non sia più la stessa. Gli occhi non siano più gli stessi.
Allora un grazie a chi si esponga al pericolo di tornare indietro nella traslazione in avanti, al timore di non riconoscersi del tutto. A chi prenda freddo, delusioni, fatica, fame, punture d’insetto e dolore dappertutto per stare con Landina. Per essere Landina. Anche solo per un giorno.
Lorenza Boisi